Per ottenere il marchio di qualità "Gallo Rosso", l'uso di additivi e i coadiuvanti è strettamente regolato. Le materie prime e gli additivi devono essere privi di microrganismi geneticamente modificati. Per la conservazione vengono utilizzati solo processi speciali e delicati. Non sono ammessi aromi e coloranti artificiali. I prodotti marchiati “Gallo Rosso” contengono quindi solo ciò che la natura fornisce. Dietro a tutto ciò c'è una grande conoscenza dei metodi di lavorazione naturali e una profonda convinzione che il cibo non dovrebbe essere solo sicuro e gustoso, ma anche onesto e non adulterato.

Le cose buone hanno bisogno di tempo

Per far sì che certi sapori si sviluppino in un prodotto, bisogna saper aspettare il giusto tempo di maturazione. Poiché si sa che il tempo costa denaro, ci sono modi per abbreviare questo processo aggiungendo aromi artificiali. Questa non è un'opzione contemplata dai venditori diretti del Gallo Rosso, che danno ai loro prodotti come il formaggio, le salsicce o lo Speck tutto il tempo necessario affinché i sapori desiderati si sviluppino nel corso della maturazione. Ma non solo i sapori hanno bisogno di tempo, anche per raggiungere una certa consistenza e durabilità richiede pazienza. Se, per esempio, l'impasto del pane viene lasciato "lievitare" per diverse ore o, meglio ancora, per alcuni giorni, non sono necessari nemmeno gli additivi per garantire che il pane mantenga un sapore intenso e si conservi a lungo nel tempo. Un pane di segale del marchio “Gallo rosso”, per esempio, ha bisogno solo di tre ingredienti: farina di segale, acqua e sale. Tre ingredienti, un sapore unico.

Materie prime selezionate e di alta qualità

Gli agricoltori del marchio "Gallo Rosso" usano esclusivamente prodotti raccolti dalla pianta per la produzione di succhi di frutta. Questo richiede più tempo e denaro, ma permette di ottenere succhi torbidi, ad alto valore nutrizionale e in grado di offrire un sapore meravigliosamente fruttato e autentico. Così un succo di mela Gallo Rosso contiene frutta raccolta a mano - e nient'altro. Chi, per esempio, utilizza la cosiddetta frutta caduta per la produzione di succo di mela (cioè la frutta che è già caduta dall'albero a terra e dove sono già iniziati i primi processi di putrefazione), deve usare innumerevoli trucchi nella lavorazione affinché gli aromi di marcio non siano più riconoscibili nel succo.

Cura nei dettagli

Chi lavora meticolosamente in modo igienico ha più probabilità di fare a meno dell'aggiunta di conservanti sintetici rispetto a chi deve essere veloce nella lavorazione. Nella produzione di Speck, per esempio, gli agricoltori riescono a fare a meno dei nitriti, che sono largamente utilizzati. Per fare questo, i nostri contadini fanno molta attenzione a mantenere certe temperature e spendono molte energie nella salatura naturale. Quando si producono le confetture di frutta, si può anche fare a meno dei conservanti artificiali come il sorbato di potassio. Tuttavia, i produttori del Gallo Rosso sono tenuti a lavorare nella massima pulizia e a riporre le confetture ancora calde nei vasetti sterilizzati.

Poco, spesso, ma sempre fresco

Nonostante tutti gli sforzi, la durata di conservazione di alcuni prodotti si riduce non appena si rinuncia ai conservanti artificiali. In questo caso, i venditori diretti non scendono a compromessi e producono quantità più piccole e più frequentemente, proprio in ragione del minor tempo di conservazione. Uno yogurt alla frutta con scadenza più lunga, per esempio, sarebbe ovviamente più facile da commercializzare. Ma se questo significasse usare additivi additivi sintetici, i nostri agricoltori ne farebbero a meno. E lo fanno per convinzione!