Avelengo
Chiesa di Santa Caterina
Arrivando da entrambe le direzioni sulla superstrada Merano – Bolzano (MEBO) prendere l'uscita Merano Sud e procedere in direzione Merano prima di girare a destra verso Avelengo, poco prima di Avelengo Paese girare a sinistra per S. Caterina.
Con l'autolinea fino alla fermata "Distributore Avelengo", proseguire il sentiero n. 2 in direzione S. Caterina (15 min.):
- Autolinea 225 "Merano - Avelengo - Falzeben"
- Autolinea 204 "Avelengo - Verano -Meltina - Terlano - Bolzano" (fino ad Avelengo paese, da qui prendere l’autolinea n. 225)
Tutti gli orari e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.altoadigemobilita.info
Da Giugno a Ottobre verranno organizzati delle visite guidate, durante la visita storica vi verranno fornite informazioni e curiosità della chiesetta.
Piccolo parcheggio a S. Caterina
La piccola chiesetta romanica del XIII secolo è dotata di un’abside in stile gotico, all’interno si trovano preziosi affreschi ben conservati (ammirabile solo attraverso un foro praticato nel portone d’ingresso). L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Stupenda vista panoramica su Merano.
La storia
Come molti altri edifici sacrali sulle montagne del meranese anche la Chiesetta di Santa Caterina ad Avelengo venne costruita sopra un precedente luogo di culto pagano. Una prima chiesa fu distrutta dalle fiamme nel 1202.
Di questa prima costruzione sono conservati ancora i muri perimetrali della navata. Nel 1251 venne consacrata una nuova costruzione romanica che nel 1452 fu ristrutturata e rinnovata.
L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Al centro di esso si trovano le statue in legno di Santa Caterina, al centro, e San Giovanni Battista e Santa Maddalena ai lati.
La leggenda
Secondo una leggenda gli abitanti del luogo decisero di fare erigere la chiesetta di Santa Caterina e quella di Lafenn da due giganti che però a disposizione avevano un solo martello. Nacque un litigio e il gigante di Lafenn cerca di colpire il suo avversario con un sasso che manca il bersaglio. Il macigno, che si conficcò nel terreno vicino alla chiesetta, è ancor oggi visibile.