Destinazione
La gola del Rio delle Foglie: il piccolo Grand Canyon
Grazie alla gola del Rio delle Foglie presso Aldino, per vedere un Grand Canyon non è necessario volare fino in Arizona.
Ai piedi del Corno Bianco nel comune di Aldino, nel corso dei millenni un piccolo rio ha scavato la roccia dando origine alla gola del Rio delle Foglie, lunga otto chilometri e profonda ben 400 metri. Le pareti rocciose della gola, alte fino a venti metri, fanno da suggestiva cornice a diverse escursioni mostrando gli strati delle diverse ere portati alla luce dall’acqua. Rimasti perfettamente intatti e riconoscibili, testimoniano dell’attività geologica di milioni di anni: la gola del Rio delle Foglie è per così dire una fotografia della storia della Terra.
La vegliarda
La bellezza paesaggistica dell’Alto Adige è indiscussa, ma l’onore di diventare patrimonio mondiale UNESCO è riservato solo a pochi monumenti naturali. La gola del Rio delle Foglie è una delle sei meraviglie sul territorio altoatesino ad averlo ottenuto. Meritatamente, dato che ha lavorato sodo e a lungo per questo obiettivo: tra 280 e 260 milioni di anni fa, la lava e le ceneri bollenti eruttate dai vulcani formarono la base su cui la gola del Rio delle Foglie andò formandosi. Nel corso di milioni di anni, il vento e le intemperie portarono alla sedimentazione di diverse stratificazioni. In questo processo anche l’acqua rivestì un ruolo di rilievo. Oggi pare incredibile, ma milioni di anni fa, queste zone erano spesso bagnate dai mari che periodicamente si spingevano fin qua per poi ritirarsi nuovamente. Ma non finisce qui: oltre a illustrare il processo di orogenesi, la gola del Rio delle Foglie racchiude in sé un’altra meraviglia: attraverso il contatto con l’acqua marina gli strati sono ricchi di fossili. Nelle pietre si trovano infatti le impronte di animali e di resti vegetali così come conchiglie completamente fossilizzate.
Tracce di dinosauri
La sedimentazione degli strati e la nascita delle montagne è un processo ben più complesso di quanto appena descritto. Per saperne di più sulla formazione dei fossili e la stratificazione si può fare tappa al centro visite GEOPARC Rio delle Foglie di Aldino o al GEOMuseo di Redagno. Entrambe le strutture illustrano in maniera approfondita gli strati della gola ed espongono reperti fossili tra cui le tracce di dinosauri. Inoltre mettono a disposizione dei visitatori dei caschi il cui uso è consigliato durante tutta la visita al canyon. Equipaggiati a dovere ci si può godere al meglio lo spettacolo che questo patrimonio mondiale ha da offrire. Superando scale e scalini si va a caccia di fossili circondati da pareti imponenti che mettono in mostra milioni di anni di storia. Vale la pena partecipare a una delle numerose visite guidate in quanto in compagnia di una delle 27 guide del GEOPARC si possono ammirare tanti dettagli che agli occhi del visitatore inesperto resterebbero nascosti. Inoltre, da fine giugno a fine agosto il GEOPARC organizza delle visite speciali per bambini che ricorrendo a giochi e leggende rendono la storia e la geologia più vive e interessanti che mai.
Non solo pietra
Oltre alle iniziative per bambini, il GEOPARC propone anche altri percorsi tematici. “Pietra & vino” unisce l’escursione nella gola del Rio delle Foglie per conoscerne la storia, alla visita di una tipica cantina vinicola in cui viene illustrata la filiera produttiva dalla vite al calice. Il percorso “Pietra & erbe selvatiche” in programma ad agosto svela tutto ciò che c‘è da sapere sulle erbe che crescono nel canyon e il loro utilizzo in cucina. Per i più mattinieri nei mesi di luglio e agosto c’è un programma d’eccezione: un’escursione guidata sulla cima del Corno Bianco per ammirare l’alba in montagna, la visita alla gola del Rio delle Foglie e per concludere la colazione in malga.
Gola del Rio delle Foglie
Ulteriori informazioni
L’accesso al GEOPARC Bletterbach avviene da Ora o Egna via Montagna ad Aldino. Ad Aldino, circa 1 km dopo il centro del paese, girate a destra nel quartiere Lerch in direzione Bletterbach e proseguite fino al parcheggio presso il centro visitatori.
Il parcheggio si trova direttamente di fronte al centro visitatori, e anche il sentiero GEO e il sentiero naturale della foresta partono da qui
Il 26 giugno 2009 il Bletterbach con le Dolomiti è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale grazie alla bellezza e unicità paesaggistica e all’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.